Roma. Il SIM Carabinieri, attraverso il Segretario Generale Nazionale Antonio Serpi, afferma con chiarezza che l’azione del Governo sta relegando l’Arma all’angolo, trattandola come una forza di serie B e mortificando storia, ruolo e responsabilità di chi da oltre due secoli serve la Nazione, e denuncia che agli uomini e alle donne dell’Arma risultano tuttora preclusi o limitati strumenti operativi essenziali come l’accesso alle banche dati economico-finanziarie, ai registri degli alloggiati delle strutture ricettive e all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, una scelta che si traduce in indagini più lente, controlli meno efficaci e un servizio meno uniforme al cittadino. Sul piano strategico il SIM rileva che le decisioni assunte negli ultimi anni su sicurezza e intelligence non hanno valorizzato adeguatamente il patrimonio professionale dell’Arma, arrivando, secondo, il segretario Generale, a cambiare quasi integralmente i vertici dell’intelligence italiana senza un corrispondente riconoscimento della componente carabinieri, un segnale politico grave e ingiusto che indebolisce l’intero sistema Paese. Pur riconoscendo la costante attenzione e l’ascolto del Ministro della Difesa Guido Crosetto, a cui va il ringraziamento personale del Segretario Generale, il SIM Carabinieri sostiene che la sola vicinanza non basta e attacca l’Esecutivo perché perseverare in questa marginalizzazione significa consegnare ai Carabinieri strumenti spuntati e ai cittadini una sicurezza più fragile, negando quella buona tradizione istituzionale che ha sempre reso forte lo Stato italiano quando i Carabinieri sono messi nelle condizioni di operare con mezzi adeguati e regole chiare. Il sindacato pretende pari dignità operativa e chiede con urgenza l’equiparazione degli accessi alle banche dati nel rispetto della legge e di protocolli di sicurezza con tracciabilità e formazione, il coinvolgimento strutturale dell’Arma nei tavoli in cui si decide di prevenzione, intelligence, ordine e sicurezza pubblica, investimenti reali in tecnologia, interoperabilità e addestramento, nonché un monitoraggio stabile delle esigenze dei Reparti e delle Stazioni con tempi certi di attuazione. Il SIM Carabinieri chiede al Governo a rimettere l’Arma al centro delle scelte strategiche e a riconoscere con i fatti ciò che l’Italia sa da sempre, che i Carabinieri sono la forza di prossimità del Paese e meritano gli stessi strumenti degli altri Corpi, perché la legge sia davvero uguale per tutti e la tutela dei cittadini non dipenda dall’etichetta dell’uniforme. La lealtà alle Istituzioni, la disciplina e l’onore non significano silenzio di fronte a un torto e per questo il SIM ribadisce con fermezza che l’Arma non è e non sarà mai di serie B, e che a Palazzo Chigi spetta la responsabilità di correggere subito la rotta e segnare, con un atto concreto, il rispetto dovuto a chi ogni giorno porta il Tricolore tra la gente.