Le Vittime del Dovere costrette ad elemosinare i loro diritti
Impegni non mantenuti anche da questo Governo?
Monza, 12 dicembre 2019 – In queste giornate strategiche, dove si sta definendo la manovra economica del nostro Paese,tra contrattazioni, scambi e baratti, la Politica italiana manifesta il vuoto di tutta la propria essenza: nessuna programmazione di lungo respiro, lāassordante silenzio circa gli impegni assunti, lāassenza di unāanalisi dei bisogni effettivi e la mancata valutazione di risposte concrete. Conta solo chi ha strumenti, numeri, potere per fare pressioni mirate e azioni di forza. Ed ecco, come puntualmente accade ogni anno, dopo incontri strappati, documenti enciclopedici, telefonate reiterate, il tema dellāinaccettabile discriminazione operata ai danni delle vittime del Dovere, viene ancora una volta eclissata dal Governo e dai āmandariniā dei ministeri.
A nulla valgono le promesse dei Politici durante i colloqui, le strette di mano, i loro impegni urlati ai telegiornali, i buoni propositi scritti nei comunicati stampa dalle loro segreterie particolari. Le ragioni dei numeri, della quadratura dei bilanci, la mancanza atavica di fondi negati alle vittime del dovere, ma misteriosamente e puntualmente recuperati allāultimo minuto, per gli amici degli amici, per le cause piĆ¹ assurde ed insignificanti, seppelliscono sempre piĆ¹ in fondo la dignitĆ , la compostezza, lāeroismo di chi ha dato la vita per lo Stato e nella nuda terra giace.
Abbiamo rappresentato in tutti i contesti il fatto che lāemendamento di risarcimento per le Vittime del Dovere, caparbiamente presentato dalla nostra Associazione da oltre un decennio, permetterebbe di far risparmiare denaro pubblico e ci eviterebbe lāumiliazione di promuovere cause contro quello Stato per cui i nostri cari hanno dato la vita. In questi ultimi anni di porte sbattute in faccia ne abbiamo avute tante e purtroppo sempre in prossimitĆ delle festivitĆ natalizie, quando lāassenza dei nostri cari ĆØ ancor piĆ¹ dolorosa.
Tutti i Governi, di tutti i vari partiti, dal 2008 ad oggi con argomentazioni inconsistenti si sono sottratti alle loro responsabilitĆ . A noi nel frattempo resta quella sedia vuotaā¦
Anche questāanno tristemente nefasto e che rimarrĆ negli annali per la lunga scia di sangue di vittime del dovere, abbiamo assistito alle passerelle dei politici di turno che puntualmente ad ogni funerale hanno manifestato i soliti buoni propositi. Impegni che ormai neanche piĆ¹ ci scompongono perchĆ© smentiti dalla realtĆ dei fatti. Anche chi si proponeva come forza politica diversa nel modus pensandi et operandi si ĆØ dimostrato fino ad oggi allineato alla tradizione politica del Paese, che non mette tra le prioritĆ la tutela della dignitĆ e della memoria di chi lo Stato lo serve e ne garantisce la continuitĆ a prezzo della propria vita. Nella tradizione storica e culturale di ogni grande popolo e in tutte le epoche storiche, chi muore per i grandi ideali, espressione del sentire umano e per garantire la sicurezza delle Nazioni ha lāonore di restare imperituro nella memoria collettiva.
Lā AretĆØ era nella tradizione culturale greca, culla del sapere occidentale, la capacitĆ di compiere bene il proprio dovere. Speriamo che questa virtus, propria del destino dei nostri cari, non faccia difetto ai nostri Ministri.
Attendiamo in queste poche ore rimaste, un sussulto di coerenza e di onestĆ intellettuale che non dovrebbe mai mancare a chi guida la nostra meravigliosa Patria, terra ricca di storia, bellezza e cultura, che le Vittime del Dovere nella loro umiltĆ hanno onorato.
Emanuela Piantadosi,
Presidente dellāAssociazione Vittime del Dovere