Olbia, morte non fu cagionata da uso teaser. SIM Carabinieri: ora immediato proscioglimento colleghi indagati
Olbia. L’autopsia sul 57enne deceduto a Olbia ha chiarito definitivamente i fatti: la causa della morte non è stata la scarica del teaser utilizzato dai Carabinieri, come maldestramente insinuato da molti detrattori e improvvisati “giudici da tastiera”, bensì uno “scompenso cardiaco in cardiopatia ischemica in presenza di stent coronarico” come riportato dagli esiti dell’autopsia, eseguita da Salvatore Lorenzoni, consulente della procura di Tempio Pausania. Ancora una volta, prima che la scienza e la magistratura facessero chiarezza, abbiamo assistito alla solita, vergognosa corsa alla gogna mediatica contro chi indossa la divisa. Colpevoli a prescindere, bersagli di accuse infondate e offensive. Lapidario il Segretario Generale del SIM Carabinieri Antonio Serpi: “È giunto il momento di dire basta: i Carabinieri intervenuti hanno agito nel rispetto della legge e delle procedure operative, per tutelare la sicurezza dei cittadini minacciati da un uomo in evidente stato di agitazione psicomotoria. Oggi, grazie alle risultanze scientifiche, emerge con forza che i nostri colleghi non hanno alcuna responsabilità nella morte dell’uomo”. Per questi motivi il SIM Carabinieri chiede con fermezza l’immediato proscioglimento degli stessi da ogni accusa e ribadisce che continuerà a difendere con fermezza ogni militare colpito da campagne diffamatorie e attacchi strumentali. Ai leoni da tastiera e ai detrattori seriali ricordiamo che la divisa non si processa sui social, ma si rispetta. La giustizia ha le sue regole, e la verità – come in questo caso – finisce sempre per emergere. Ancora una volta giova evidenziare che il teaser, nel suo evitare il ricorso all’arma da fuoco in dotazione (in presenza dei medesimi presupposti per quali un carabiniere sarebbe legittimato all’uso della propria pistola) è da rilevarsi uno strumento” di vita” piuttosto che “di morte”, come incredibilmente affermato da qualcuno. I detrattori del teaser guardino in faccia la realtà: impedire l’uso di quell’importante strumento a seguito delle possibili conseguenze derivanti dal suo utilizzo sarebbe come impedire alle forze di polizia di porsi all’inseguimento di un ladro per evitare che quest’ultimo, scappando, possa cadere e farsi male. È questo quello che vogliamo?” Il SIM Carabinieri sarà sempre al fianco delle donne e degli uomini dell’Arma, contro la cultura del sospetto e contro chi tenta di delegittimare la nostra Istituzione.
SIM CARABINIERI