SINDACATO ITALIANO MILITARE CARABINIERI -Ufficio Organizzazione Forestale e Ambiente-
Alla | Signora Ministro della Difesa | R O M A |
- Onorevole Elisabetta Trenta –
- Questa Associazione Professionale tra Militari a Carattere Sindacale (APMCS), dopo aver preso visione del comunicato in oggetto – col quale, nelle more del deposito della sentenza, la Consulta ha dichiarato infondate le questioni sollevate dai TAR Abruzzo, Veneto e Molise, giudicando, testualmente, la legge delega (124/15) ed il decreto delegato (177/16) <<… frutto di un bilanciamento non irragionevole tra le esigenze di riorganizzazione … e quelle di salvaguardia delle posizioni del personale …>> – ritiene opportuno offrire alla S.V. un contributo di idee per offrire un’onorevole soluzione ai problemi del personale militare interessato.
- Orbene, senza entrare nel merito né delle ragioni delle parti, né – men che mai – delle motivazioni (peraltro per ora ancora ignote) di tale decisione, è comunque evidente che, a tutt’oggi, tra i militari dei ruoli forestali ve n’è “qualche migliaio che giustamente ritiene percorre altre strade” in alternativa all’Arma dei Carabinieri, ed è evidente che ciò non può non avere riflessi fortemente negativi non tanto sull’impegno e sulla dedizione che costoro pongono nello svolgimento del loro servizio, ma quanto sul benessere psicofisico personale e, a cascata, anche delle loro famiglie.
- Sulla scorta di ciò, si crede giusto proporre sin d’ora alla S.V. di attuare un intervento, necessariamente sul piano normativo, che doverosamente – prima ancora che opportunamente – consenta, una tantum, a coloro i quali preferiscono tornare ad assumere lo status civile di poterlo fare, consentendo all’Istituzione di sostituirli con nuovi militari ed a costoro di recuperare il benessere psicofisico perso.
Ciò pare il minimo che lo Stato debba a tali suoi Servitori, dopo la riforma (su cui ci si astiene da commenti) realizzata passando sopra ad ogni loro sia pur minima e legittima aspettativa.