27 Luglio 2024
EditorialiNews

I Comandanti con la “C” maiuscola.

L’attività sindacale nell’ Arma dei Carabinieri, checche’ se ne dica, è ormai una realtà.
Senza timore di smentita possiamo affermare che la presenza di delegati esperti all’interno del SIM Carabinieri si sta dimostrando un valore aggiunto, poiché l’esperienza acquisita sul campo viene costantemente posta al servizio del nuovo “soggetto” di rappresentanza. E proprio grazie a questa esperienza che oggi, dai “rumors” che provengono dalla base, che appare doveroso porsi la domanda: ma quanti sono i Comandanti con la “C” maiuscola all’interno dell’Arma dei Carabinieri? E soprattutto, da cosa si distinguono costoro rispetto ai meno dotati.
La verità è sotto gli occhi di tutti, perché come nel mondo civile, sebbene siano davvero molto pochi rispetto ad altre realtà, anche nell’Arma, ahimè, vi sono dei soggetti che non mirano al benessere del personale e del cittadino, bensì al loro esclusivo benessere.
Solo un’amministrazione sana può contrastare questi soggetti, ed è proprio questo il compito di tutti coloro i quali, recepite le istanze dei colleghi, devono farsi carico di smascherare questi pseudo comandanti arrivisti ed egoisti.
Quali sono i campanelli di allarme? Quali sono le parole chiave che ad un rappresentante/sindacalista devono subito far scattare l’alert per monitorare reparti o addirittura province per non dire Legioni o reparti di varia natura?
Le prime “famigerate” parole che senza alcun dubbio stimolano immediatamente l’attenzione sono: “L’ATTIVITÀ OPERATIVA” ……. “LE NOTE”……”GLI ENCOMI”…..e tante altre che man mano non ci riserveremo di commentare.
In questo articolo tratteremo la richiesta smodata e maniacale che alcuni “comandanti” inoltrano nei confronti dei loro subalterni circa l’incremento o il mantenimento dell’attività operativa, come se ci fosse un numero standard di attività che bisogna assicurare non si sa bene a chi, per garantirsi l’appellativo di “Commendatore del Lavoro”. Si, ma con il sacrifico di altri però.
E basta con questa attività operativa !
E basta con le statistiche!
E basta con i grafici!
Allora, Signori comandanti, per essere dei veri Comandanti non serve nulla di tutto ciò, le uniche virtù che servono sono: rettitudine, esempio, condivisione, impegno, considerazione e rispetto.
Dimenticate i numeri e pensate alle persone, allora sì che magicamente la “c” diventerà maiuscola.
Fortunatamente ve ne sono pochi di questi pseudo-comandanti, ma seppur un numero esiguo i danni sono ancora evidenti, ed è per questo che si auspica un intervento forte e deciso da parte del Signor Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri affinché i soggetti interessati comprendano che il metro di misura per analizzare il loro profilo di carriera non è quello che loro pensano, ma l’altro, cioè quello improntato al supporto ed allo stimolo del personale senza alimentare stress ed ansie che portano solo ad un annullamento delle capacità produttive o, spesso, nel peggiore dei casi, a stress psicologici irrecuperabili.
Solo chi possiede le virtù sopra elencate sarà in grado di non annullare l’intimo convincimento che alberga in ogni “Carabiniere” per far sì che continui a non risparmiarsi nella propria missione, mentre qualunque altro tipo di stimolo continuerà a rivelarsi deleterio ai fini del massimo rendimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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