11 Ottobre 2024
Comunicati SIM CCNews

Reperibilità – Lettera agli italiani -Vite salvate – famiglie distrutte

Cari Connazionali, siamo noi del SIM Carabinieri che Vi scriviamo, a nome dei nostri iscritti ed anche, visto che siamo certi di interpretare il pensiero comune di tutti i colleghi, a nome di tutti i Carabinieri.
L’ Arma dei Carabinieri non vi abbandonerà mai, i Carabinieri ci saranno sempre al di là di cosa previsto e di quanto sia la paga.
Negli ultimi giorni abbiamo sentito ancora una volta di tutto di più, indagini per accertare omessi interventi, circolari per disciplinarli, discussioni su come e cosa dovrebbe fare una centrale operativa sulle richieste dei cittadini.
In realtà noi come operare lo sappiamo benissimo e lo facciamo da ben 209 anni, il vero problema sta su tutto quello che si inventano i burocrati per cercare di disciplinare un settore dove l’unica regola è il coraggio e l’amore per il prossimo.
Iniziamo dal numero unico 112, il cosiddetto Numero Unico d’Emergenza, che non ha fatto altro che allungare i tempi di intervento poiché dapprima risponde un civile che nulla sa di come gestire un intervento, che poi transita la telefonata a chi di competenza non prima di aver fatto domande che fanno perdere solo tempo a chi necessita di un intervento rapido.
Aggiungiamo a tutto questo le mille incombenze che noi Carabinieri svolgiamo in sostituzione degli enti preposti, i quali lamentando carichi di lavoro e carenze di organici scaricano sempre su di noi, addirittura spendendo “fior di quattrini” in applicazioni web su cui farci operare in loro vece, come se da noi l’organico fosse sufficiente a sostenere tale carico.
Aggiungiamo a tutto questo degli stipendi da fame che non permettono una vita serena e priva di pensieri giornalieri rivolti a come far sopravvivere la propria famiglia al pari delle altre.
Ed ecco che nonostante tutto questo, su tutto il territorio nazionale, in maniera capillare senza esclusione di un solo metro quadro del territorio italiano, si trova una caserma dei Carabinieri, dove all’interno vivono dei colleghi che al di là delle norme previste dalla Legge 121/81 saranno sempre pronti ad intervenire qualora si rendesse necessario al di là di ogni sorta di “reperibilità”.
Appare evidente che comunque anche questo aspetto va disciplinato, come è giusto che sia, ecco perché la reperibilità trova una giusta connotazione normativa alla quale però, nel caso si tratti di un Carabiniere, non trova una giusta corrispondenza economica. Per far capire meglio quanto avviene nel caso in cui un Carabiniere viene segnato di reperibilità facciamo un esempio pratico: turno giornaliero dalle ore 08.00 alle ore 14.00, magari di pattuglia, freddo, neve o magari caldo, e comunque sei ore in auto a girare osservando attentamente tutto ciò che ci circonda, posti di controllo all’aperto con soglia dell’attenzione al massimo per evitare incidenti o aggressioni, discussioni continue con cittadini agitati per le contestazioni o magari con delinquenti da fermare e portare in caserma per accertamenti e poi, magari, qualche intervento a tutto gas per rissa, rapina o magari qualche codice rosso, una “new entry” che grava pesantemente su tutti i reparti a causa di una escalation sociale molto preoccupante. Ed ecco che il gioco è fatto, una cosiddetta giornata “nera” dove vorresti solo che andare a riposare. Ma in tutto ciò chi ha dovuto lavorare insieme al collega, normalmente è tutto il reparto di appartenenza poiché quando accadono eventi costanti e giornalieri di tale misura non basta più solo l’equipaggio della pattuglia, ma serve un supporto molto più ampio, a partire dal
comandante della stazione, il quale nella normalità coordina e dirige tutte le attività correlate. Per cui ad essere impegnati sono tutti, con grande stress e sacrificio, anche perché il turno si allunga decisamente molto e sebbene entrino in servizio anche altri colleghi nelle ore seguenti dovranno dedicarsi agli interventi successivi. Ecco che, quando magari alle 20.00, stremato ti vorresti andare a riposare, o magari sei già arrivato a casa dopo una percorrenza media di 25/30 chilometri dalla caserma, vieni chiamato dalla Centrale Operativa perché risulti “reperibile” sino alle ore 24.00. E tutto questo per circa Euro 5 lorde a turno, ma di cos’altro vogliamo parlare? Cos’altro bisogna aggiungere a quanto scritto?
In realtà a quanto detto nei punti precedenti vanno aggiunte moltissime altre cose, tra cui il fatto che una reperibilità costante e giornaliera la vivono tutti i Carabinieri, spesso anche quelli che magari si trovano in licenza o a riposo per riposarsi dopo lunghi e stressanti periodi di lavoro. Basti pensare al comandante di Stazione, il quale risponde al proprio cellulare di servizio 24 ore su 24 a tutti, a partire dal Generale per finire all’ultimo Carabiniere, e non per ultimi i cittadini, che ormai per consuetudine spesso hanno il numero del “Comandante”. Per i “Codici Rossi”, in alcune province, fu proprio imposto dall’Autorità Giudiziaria che i vari comandanti di stazione fornissero il numero di cellulare alle vittime, le quali potevano e spesso chiamavano a qualsiasi ora del giorno e della notte. A fronte di quanto scritto giova precisare che nulla spetta in termini di indennità a chi svolge questa funzione. Ai comandanti di stazione aggiungiamo quelli di compagnia, anche loro vivono con il telefono “in mano” 24 ore su 24, sempre pronti a rispondere a qualsiasi ora del giorno e della notte, pronti a vestirsi ed intervenire al di là dell’orario di servizio, che comunque spesso si aggira intorno alle 12 ore. E così via, verso su, sino al Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, che allo stesso modo viene informato in ogni istante del giorno di quanto accade sia sul territorio nazionale che estero dove sono coinvolti i propri uomini per questioni, ovviamente, che abbiano una certa rilevanza.
Ecco cari Italiani, l’Arma dei carabinieri è questa, ed i vostri Carabinieri ci saranno sempre al di là delle paghe e delle indennità, però, ecco che c’è un però, se vogliamo che le pattuglie siano più numerose, che gli organici vengano ripianati, che i Carabinieri siano sereni in servizio senza pensare a come sbarcare il lunario poiché mal pagati, rivolgetevi a chi di competenza affinché quanto detto venga realizzato quanto prima, sosteneteci nelle nostre battaglie sindacali affinché il Governo ponga fine definitivamente a questo stress che logora proprio coloro che vogliono ardentemente sorreggere questo carico professionale con amore e dedizione.
Negli ultimi 10 anni abbiamo perso, dagli organici, 7 mila Carabinieri, mai recuperati, e nei prossimi 10 anni perderemo ancora più di 40 mila carabinieri per limiti di età. Inoltre, non abbiamo strutture sufficienti per sopperire a tale esigenza formativa, mentre sono stati spesi negli ultimi tre anni euro 463.522.635,00 euro sull’operazione “Strade Sicure”, somma sufficiente per arruolare circa 10 mila carabinieri. Infatti, non si capisce che valutazioni faccia la politica e se è veramente a conoscenza del fatto che stiamo prendendo la via del non ritorno. Mancano gli uomini per il controllo del territorio ed è allora che finalmente con 5 euro ti impongono, terminato il servizio, lo stare a casa a disposizione di quella chiamata che arriva puntuale come un macigno.
Oramai la verità è, che siamo sempre a disposizione, reperibilità o non reperibilità, ma non riusciamo a coprire ugualmente tutto il territorio poiché non abbiamo il dono dell’ubiquità. Vorremmo farlo per proteggere tutti, ma i tagli ce lo impediscono, e non dipendono da noi ma da quella classe dirigente e politica che ancora non si è resa conto della situazione. Le Stazioni Carabinieri non sono più “Stazioni”, ma filiali della Radiomobile ridotta all’osso. Per il prossimo contratto il SIM Carabinieri chiederà un aumento cospicuo dell’indennità di reperibilità, ed in caso di chiamata una ulteriore maggiorazione che non può essere inferiore ad altre indennità di cui fruiscono giustamente alcuni illustri reparti speciali, nonché quasi tutti i lavoratori italiani. La limitata libertà a seguito di una disposizione, una volta terminato il servizio, è per tutti uguale perché tutti abbiamo famiglie a cui star vicino il più possibile.
Quanto sarebbe bello avere un lavoro normale dove il fine servizio e vero, dove sparisci e vivi nel contesto civile senza timore di chiamate e senza interventi. Come era bella l’Arma di un tempo passato, con dei Comandanti di Stazione che comandavano in autonomia e decidevano dove, come e quando impiegare gli uomini, senza doverne impiegare almeno la metà su ordine di chi riceve istruzioni dal lontano dirigente.
Il SIM Carabinieri

Rispondi